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Film italiano del 2020, tratto dall’omonimo romanzo di Eleonora Gaggero, scrittrice empatica, oltre che impegnata nel prendere parte nel film nel ruolo di Beatrice. La scrittrice è dedita alla stesura di diversi libri di genere young adult tra cui una trilogia composta da “Se è con te, per sempre”, uscito nel 2017, “Dimmi che ci credi anche tu”, pubblicato nel 2018 e “L’ultimo respiro” nel 2019.

“Sul più bello” è l’inizio di una ‘trilogia’: la trama, pur narrando della Fibrosi Cistica, trasforma la storia di Marta, la protagonista, una giovane ragazza in ossigenoterapia che vive a Torino sempre in compagnia dei migliori amici Jacopo e Federica, in una divertente commedia. La protagonista, intelligente ed ironica è affetta da Fibrosi Cistica, si definisce ‘bruttina e consapevole di esserlo’ già nelle prime scene del film, attirando l’attenzione sui suoi discorsi e sull’autocritica, prima ancora che sulla sua condizione di persona in attesa di un trapianto bipolmonare. Oltre ad essere orfana di entrambi i genitori, cresciuta con una nonna con la quale ha interrotto i rapporti, Marta infatti è gravemente malata, ma non per questo si demotiva o si perde d’animo. Chiama la sua malattia Mucoviscidosi, nonostante sia un termine ormai in disuso perché ‘chiamarla così è più ironico e fa meno paura’.  La storia di Marta si snoda però anche, e soprattutto, sulle sue vicende amoroso-sentimentali e sui suoi invaghimenti, in primis per l’affascinante Arturo, un vero e proprio colpo di fulmine; conosciuto ad una festa, apparentemente irraggiungibile!

La giovane diciannovenne brutto anatroccolo senza possibilità di redenzione’, cerca di vivere una vita normale grazie alle sue risorse personali e caratteriali: ironia, simpatia, tenacia, forza e amore per le sfide. E lo fa con la compagnia dei suoi migliori amici, la ‘sua famiglia’. Il film riesce bene in un intento: Marta viene delineata non soltanto come una ragazza affetta da Fibrosi Cistica! Marta è un’amica, una fidanzata, una dipendente di un supermercato; questo è più di ogni altro l’insegnamento che dovremmo cogliere. Ogni essere umano ricopre vari ruoli nella vita, qualcuno più appagante e ricercato, altri non desiderati, ma comunque facenti parte dello stesso sé; è questa integrazione che rende unici, complessi, sfaccettati. Altro spunto di riflessione: accettare le sfide, ‘guardarle negli occhi’. Arturo è per Marta una grande sfida: irresistibile, atletico e, soprattutto, fidanzato. Una partita, apparentemente persa in partenza, una storia inaspettata, ma non per questo ‘non realizzabile’. Il tutto ha inizio con un invito a cena, accettato dal fantastico ragazzo ignaro dei suoi problemi di salute. Tra fraintendimenti, intromissioni della madre di Arturo, cene di famiglia, i racconti auto-ironici dai dettagli più bizzarri, appuntamenti ‘al buio’ nel supermercato dove Marta lavora, la love story procede.  

Cruciale la scena del giro in barca durante il quale Arturo le dichiara il suo amore. Marta non dovrebbe frequentare luoghi umidi a causa della Fibrosi Cistica, ma accetta lo stesso, non può perdere un’occasione così importante. Purtroppo però si sente male, finendo per essere ricoverata in condizioni critiche.

Marta si rifiuta di far sapere ad Arturo la verità e piuttosto interrompe la propria relazione dichiarandosi non innamorata di lui, spingendolo, ad una festa, tra le braccia di Beatrice. Dopo mille peripezie, Marta racconta ad Arturo la verità e ‘fa la pace’ con Beatrice. Risultato? Arturo accetta di avverare una fissazione segreta di Marta e inscenano ‘un finto matrimonio’ invitando tutte le persone a loro vicine alla ‘finta cerimonia’.

La saga continua ed esce, nel 2021, il film Ancora più bello”. Sono passati dodici mesi e la storia tra Marta ed Arturo è finita. Compare Gabriele, giovane e stravagante artista, con il quale la protagonista intrattiene una relazione a distanza. Gabriele, infatti, ha avuto una proposta di lavoro a Parigi e Marta lo esorta, nonostante la sofferenza, a non perdere l’occasione, mostrandosi molto adulta, generosa e in grado di verbalizzare con naturalezza i propri vissuti emotivi. Fondamentale il supporto dei fraterni coinquilini, soprattutto quando arriva improvvisamente una telefonata dall’ospedale: è stato trovato un donatore compatibile per Marta. È il momento del trapianto di polmoni. Giovane, in crisi con il fidanzato con il quale ‘ha rotto’ per questioni di gelosia, orfana dei genitori, con un nuovo curante presso il Centro Fibrosi Cistica, la protagonista affronta l’operazione e, al suo risveglio, trova Gabriele a supportarla. I due ragazzi si ritrovano, i sentimenti trionfano e le insicurezze di Gabriele lasciano il posto alla storia d’amore fra i due giovani! 

Il terzo capitolo, Sempre più Bello” è uscito al cinema a gennaio 2022. Marta, dopo la delicata operazione di trapianto ai polmoni, sembra stare finalmente bene. Gabriele è sempre al suo fianco e i due decidono di andare a vivere insieme. All’improvviso, però, Marta ha una ricaduta e viene portata d’urgenza in ospedale. In questo momento così delicato, l’unica a poter aiutare Marta sembrerebbe essere l’austera e schiva nonna, con cui la ragazza non ha più contatti da molti anni. Gabriele in preda alla disperazione interviene affinché Marta e sua nonna facciano pace.

“Sul più bello”, “Ancora più bello” e “Sempre più bello”: il filo rosso che collega i film è l’atteggiamento di Marta: ironia, resilienza, lungimiranza, un pizzico di incoscienza.  Stare in equilibrio tra la voglia di fare esperienze e la necessità di curarsi è forse tra i compiti più ardui di un giovane affetto da una patologia cronica. Non si può rinunciare alle novità, agli amici, alla quotidianità, ma neppure trascurarsi e rischiare di peggiorare le proprie condizioni di salute. E quindi? Si presenteranno nella vita momenti in cui scegliere se buttarsi in una particolare situazione, senza pensarci troppo, oppure essere razionali e ragionevoli e non rischiare nulla. La vita è costruita attorno a continue oscillazioni: bene e male, verità e bugie, gioia e tristezza, salute e malattia. Tutto dipenderà dal momento storico che si sta vivendo, dall’età, dalle esigenze, dalle aspettative e dalle persone che si hanno accanto.

È una scelta difficile, dettata dalle situazioni, dagli interlocutori, dal proprio stato d’animo e dalla propria consapevolezza. Non esiste la risposta giusta, ma una riflessione su quanto il tema sia delicato, quando sia complesso ‘aprirsi’ all’altro se si ha paura di perderlo o se intervengono imbarazzi, timori o vergogna. È difficile a volte farsi accettare per quello che siamo, ecco perché decidiamo consapevolmente di omettere una parte della nostra identità. Come per qualsiasi contenuto intimo che ci riguarda, il condividere con un’altra persona tale aspetto prevede che esista un rapporto significativo e solido, costruito su fiducia, sincerità, rispetto. E questo non capita con chiunque; si può decidere, in base al proprio stato d’animo e alle proprie caratteristiche temperamentali, di selezionare e scegliere se, con chi e quando. Potersi confrontare con un professionista a riguardo può essere d’aiuto, soprattutto laddove la possibilità di auto-svelarsi con qualcuno può sembrare troppo difficile, se non addirittura impossibile.

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