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Il diabete è una delle manifestazioni extrapolmonari più comuni della malattia, che colpisce fino al 20-30% degli adolescenti e il 30-50% dei giovani adulti FC.

La diagnosi viene formulata mediante la curva da carico con glucosio, effettuata annualmente a partire dall’età di 10 anni di età. Uno scarso controllo glicemico è stato correlato ad un andamento clinico più grave, caratterizzato da peggioramento della funzione polmonare e dello stato nutrizionale, con conseguente rischio più elevato di esacerbazioni polmonari ricorrenti.

I pilastri della gestione del diabete sono il monitoraggio della glicemia e la terapia insulinica, che è l’unico trattamento attualmente approvato. L’automonitoraggio della glicemia mediante la puntura delle dita più volte al giorno può essere gravoso e difficile per molti pazienti, così come la somministrazione di insulina sottocute tramite penna.

Negli ultimi dieci anni enormi progressi tecnologici sono stati compiuti nella gestione del diabete: in particolare sono stati sviluppati nuovi sistemi di monitoraggio continuo del glucosio, che possono essere associati a sistemi automatizzati di somministrazione di insulina, i cosiddetti microinfusori, che hanno già radicalmente modificato la gestione del diabete mellito di tipo 1.

Più recenti e meno numerose sono le esperienze riportate con questi device nel paziente FC; tuttavia, ormai è chiaro che i microinfusori avanzati siano destinati a soppiantare le classiche modalità di monitoraggio glucidico e somministrazione di insulina tramite penna.

I sensori per il monitoraggio della glicemia sono dispositivi minimamente invasivi che monitorano continuamente i livelli di glucosio nel sangue del paziente. Sono piccoli (come una moneta), non fastidiosi né dolorosi, estremamente maneggevoli. Le letture del glucosio vengono inviate ad un ricevitore o al proprio Smartphone in tempo reale e, cosa più importante, ad un microinfusore.

La tecnologia avanzata impiegata da tali microinfusori consente di regolare automaticamente la somministrazione di insulina in base ai valori di glucosio registrati dal sensore. Se la glicemia è troppo bassa, il microinfusore sospende l’insulina, se la glicemia è troppo alta eroga in autonomia un piccolo bolo di insulina. L’unica cosa che rimane da fare al paziente è quella di comunicare al microinfusore quando erogare il bolo del pasto. 

L’aggiustamento della terapia insulinica basato sui parametri del microinfusore è stato associato in FC a miglioramenti in termini di funzionalità polmonare e stato nutrizionale. Recenti studi hanno inoltre riportato come i pazienti mostrino soddisfazione rispetto al trattamento, con riduzione del carico di cura relativo al diabete e riduzione della variabilità glicemica.

In conclusione, possiamo dire che l’avvento dei microinfusori rappresenti un ottimo esempio di come le moderne tecnologie possano essere un validissimo alleato nella semplificazione delle terapie nel paziente affetto da malattia cronica. Ulteriori passi avanti in questo senso verranno effettuati sicuramente nei prossimi anni con l’arrivo di device sempre più pratici e smart.

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