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La terapia aerosolica è un punto fermo della terapia della Fibrosi Cistica ed è importante farla regolarmente. Scopriamo perché.

La terapia aerosolica permette di migliorare la fluidificazione del muco, di agire sulle vie respiratorie con farmaci broncodilatatori, di fare arrivare grandi quantità di antibiotico alle basse vie respiratorie.

Per questo essa va eseguita scrupolosamente. Bisogna che tu segua tecniche corrette di inalazione e che le dedichi il tempo necessario. Non sarà tempo perso.

Un tempo la terapia aerosolica era considerata un intervento “minore”, ma non è più così: in futuro acquisterà un ruolo sempre più importante, dato che già oggi potenti antibiotici per aerosol possono evitare alcuni trattamenti endovenosi e ricoveri. 

La correttezza della terapia aerosolica è strettamente dipendente anche dalle caratteristiche dell’apparecchio e dal modo in cui il farmaco è stato preparato. Uno stesso antibiotico può avere efficacia molto variabile se le particelle prodotte non arrivano a depositarsi nelle basse vie.
Oggi disponiamo di antibiotici appositamente preparati per l’aerosolizzazione e per i quali sono stati studiati erogatori specifici. Attenersi alle prescrizioni del tuo medico permetterà inoltre di ridurre la durata di ogni singola seduta di aerosolterapia.

Molte sostanze inalate per aerosol possono comportare in qualche misura, di solito piccola, irritazione bronchiale. Questo avviene in particolare per i soggetti che hanno una personale suscettibilità a tale irritazione, condizione chiamata anche broncoirritabilità, che si manifesta appunto con difficoltà al respiro e broncospasmo. Vi può essere certamente anche una specifica intolleranza al farmaco inalato, anche di natura allergica: questa allergia si instaura però dopo qualche tempo che il soggetto ha assunto il farmaco, anche in forma diversa da quella aerosolica.

Conoscendo questo possibile effetto broncoirritante, che è un effetto collaterale, sarebbe buona regola, prima di intraprendere una terapia aerosolica, particolarmente con antibiotici, fare un test spirometrico misurando la FEV1 prima e dopo inalazione del farmaco. Questo raramente viene fatto. Il medico potrebbe così prescriverti uno spray di broncodilatatore (un paio di puff) qualche minuto prima di fare l’inalazione con antibiotico. Solo in casi non correggibili con tale modalità si dovrebbe sospendere il trattamento. Il test spirometrico prima e dopo aerosol in certi casi potrebbe essere anche ripetuto nelle visite di controllo, prima di passare a eventuali trattamenti alternativi.

Fonti

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