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La fisioterapia respiratoria affianca e rinforza il meccanismo naturale di rimozione delle secrezioni, anche quando non si avverte la presenza di catarro.

È importante adattare il più possibile il programma di fisioterapia respiratoria al proprio stato di salute, alla propria esperienza: ognuno di noi conosce il proprio corpo e sa valutare i segnali che ci manda. Quindi, il programma va “personalizzato”. Nei bronchi c’è normalmente una minima quantità di secrezioni fluide e scorrevoli, che vengono deglutite spontaneamente senza che il soggetto se ne accorga. Nelle persone con Fibrosi Cistica queste secrezioni sono più dense e in maggior quantità e tendono ad accumularsi, favorendo l’impianto dei batteri e di conseguenza le infezioni respiratorie.

La fisioterapia affianca e rinforza il meccanismo naturale di rimozione delle secrezioni, anche quando non si avverte la presenza di catarro.

La FC ha come aspetto peculiare della malattia polmonare l’eccesso di secrezioni bronchiali e particolari caratteristiche reologiche di queste, in particolare la loro densità e viscosità, che le rende poco mobilizzabili. La riabilitazione polmonare si è molto concentrata su questo aspetto della malattia polmonare e nel tempo sono state proposte diverse tecniche di potenziamento della clearance del muco bronchiale.

La fisioterapia respiratoria nel malato FC è un insieme di azioni mirate sostanzialmente a tre obiettivi:

Sulle numerose tecniche di fisioterapia respiratoria, mirate ad ottenere un efficace drenaggio delle vie aeree, si sono fatti numerosi studi, ma a tutt’oggi è difficile dire se vi sia una tecnica superiore ad un’altra per efficacia nella rimozione delle secrezioni bronchiali. L’impressione che si ricava da questi studi è che alla fine l’aspetto determinante sia quello di una tosse efficiente.

Le varie tecniche hanno lo scopo di “stanare” le secrezioni stagnanti, ma se non si concludono con una tosse capace di rimuoverle, la tecnica di per sé non è efficace.

L’importante è non decidere da soli il “proprio” programma, ma parlarne con gli esperti ed essere molto franchi con il proprio Medico del Centro.

Fonti

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