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Uno stato nutrizionale non ottimale è, purtroppo, una condizione comune nei pazienti con Fibrosi Cistica (FC) ed è strettamente legato alla funzione polmonare.

Le persone affette da Fibrosi Cistica devono affrontare diverse sfide quotidiane per mantenere una buona qualità di vita; in questo senso un utilizzo razionale e personalizzato degli integratori può svolgere un ruolo importante nel fornire i nutrienti necessari e nel sostenere la salute generale.

Una valutazione accurata delle carenze specifiche è fondamentale per la scelta degli integratori nella FC. È possibile che si presentino carenze di vitamine liposolubili (A, D, E, K), sali minerali e altri nutrienti essenziali a causa dell’aumento della sudorazione, del malassorbimento intestinale e dell’infiammazione cronica, comuni nella FC.

Nel caso del sodio, è consigliabile valutare il fabbisogno individualmente, considerando il clima e le perdite di sodio. L’integrazione con 1-2 mmol/kg di peso corporeo/giorno di sodio di solito è sufficiente per correggere un’eventuale carenza, ma in alcuni casi può essere necessario un quantitativo maggiore.

Per quanto riguarda il calcio, l’assunzione può essere compromessa a causa della carenza contemporanea di vitamina D e di un apporto ridotto di calcio nella dieta. In questi casi si consiglia di valutare l’assunzione di calcio almeno una volta all’anno e più frequentemente nei casi di crescita anomala nei bambini o negli adolescenti affetti da FC.

La carenza di ferro è un’altra condizione comune nella FC. In questi casi le linee guida suggeriscono di monitorare annualmente i bambini, gli adolescenti e gli adulti per valutarne i livelli. L’integrazione con ferro è raccomandata solo se la carenza persiste dopo averne indagato le cause e avere risolto l’eventuale stato infiammatorio sottostante.

La carenza di vitamine A, D, E e K è abbastanza comune nella FC. L’integrazione della dieta con queste vitamine può essere necessaria per raggiungere i livelli sierici normali.

La carenza di vitamina A nella FC è comune ed è stata segnalata nel 40% dei pazienti con FC. Le linee guida raccomandano l’integrazione di vitamina A fino al raggiungimento del normale intervallo di concentrazioni sieriche di retinolo, considerando che un valore di retinolo sierico inferiore a 20 mcg/dL rappresenta una carenza biochimica di vitamina A.

Anche la carenza di vitamina D è comune nei pazienti con FC, persino nei neonati con FC allo screening neonatale. La principale fonte di vitamina D, l’esposizione della pelle alla luce solare, può variare ampiamente tra gli individui e il miglior indicatore dello stato della vitamina D è il livello di 25(OH)D sierica, ovvero la forma di riserva della vitamina D nel nostro organismo. Le linee guida suggeriscono l’integrazione di vitamina D per le persone con FC fino al mantenimento di una concentrazione sierica di 25(OH) al di sopra dei 20-30 ng/mL (50-75 nmol/L).

Il fabbisogno individuale di vitamina E aumenta con lo stress ossidativo durante le riacutizzazioni polmonari della FC e con l’invecchiamento. L’infezione respiratoria cronica e l’infiammazione aumentano lo stress ossidativo, che sopprime ulteriormente la funzione della proteina CFTR, rendendo ancora più importante la presenza di scorte di vitamina E. Le linee guida suggeriscono un’integrazione regolare di vitamina E per mantenere il rapporto sierico tra a-tocoferolo (il composto principale della vitamina E) e colesterolo superiore a 5,4 mg/g. Si consiglia il monitoraggio del siero almeno una volta all’anno e 3-6 mesi dopo un cambio di dosaggio.

Lo stato della vitamina K è spesso subottimale nelle persone affette da FC e sembra essere carente in tutti i pazienti con malattia epatica correlata alla FC. La vitamina K svolge un ruolo nella coagulazione del sangue e nella salute delle ossa. Le linee guida consigliano un’integrazione regolare di vitamina K in dosi in base all’età o al rischio: per i neonati, 0,3-1 mg/die; per bambini più grandi e adulti, 1-10 mg/die.

Fonti

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