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Il trapianto polmonare in Fibrosi Cistica consiste nella sostituzione di entrambi i polmoni con polmoni sani prelevati da un donatore. 

È una procedura cui sono destinati pazienti che presentano condizioni respiratorie molto gravi, in cui le classiche terapie non siano più sufficienti per controllare la malattia: rappresenta quindi un’importantissima opzione terapeutica per quei casi in cui la possibilità di sopravvivenza a breve termine risulti compromessa nonostante i trattamenti in atto.

Un paziente FC viene inviato ad una prima valutazione presso un Centro Trapianti sulla base di numerosi criteri differenti:

Il Centro FC ha un ruolo fondamentale nel proporre con le giuste tempistiche una prima valutazione del paziente (referral), ma la decisione circa l’inserimento in lista d’attesa (listing) fa seguito ad un’accurata valutazione multidisciplinare da parte del team trapiantologico. Referral e listing non sempre coincidono, per cui tra la prima valutazione e l’effettivo inserimento in lista può passare anche molto tempo.

Quando l’indicazione all’inserimento in lista d’attesa viene confermata, il paziente viene sottoposto a tutte le indagini necessarie: di solito queste comprendono esami su sangue, urine e tamponi, esami cardiologici e pneumologici approfonditi, compresa una broncoscopia con broncolavaggio e numerosi altri accertamenti ad ampio spettro al fine di individuare eventuali problematiche non precedentemente emerse.

Prima dell’effettivo inserimento in lista d’attesa viene quindi effettuato un colloquio con il paziente e con la famiglia, anche per verificare le condizioni psicologiche del soggetto ed individuare i caregiver che se ne prenderanno cura durante tutto il delicato iter trapiantologico.

Con il recente avvento dei modulatori della CFTR, il ricorso al trapianto di polmone in FC sta diventando meno frequente o quantomeno l’indicazione al referral viene spesso posticipata nel tempo, in quanto questi farmaci sono spesso in grado di rallentare o controvertire il peggioramento della funzione polmonare. Tuttavia, ancora oggi il trapianto di polmoni è da considerarsi una vera e propria terapia salvavita in quei casi in cui la patologia non sia più controllabile con le terapie mediche standard.

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