Medico Pediatra, Centro Fibrosi Cistica, Istituto Gaslini (Genova)
La Fibrosi Cistica non è da ritenersi una malattia infettiva, tuttavia pressoché la totalità dei soggetti che ne sono affetti risultano cronicamente colonizzati da batteri nelle vie respiratorie.
Stafilococchi, Pseudomonas, Stenotrophomonas ed altre simpatiche bestioline che albergano nei polmoni e nelle alte vie respiratorie vengono monitorate attraverso le colture che periodicamente vengono effettuate durante le visite di routine.
Una delle sfide più importanti per i pazienti e per i loro caregiver è riconoscere quando da queste colonizzazioni innocenti, che spesso non danno luogo ad un peggioramento delle condizioni del malato, scaturiscono invece delle vere e proprie infezioni acute, che molto spesso vengono denominate riacutizzazioni o esacerbazioni respiratorie.
La tempestività in questi casi è davvero fondamentale, poiché riconoscere i primi segni di infezione può consentire di mettere da subito in atto i provvedimenti necessari per la gestione della riacutizzazione e prevenire il peggioramento della situazione.
- Quali sono i segni che mi possono aiutare a riconoscere un’infezione?
Alcuni dei segni iniziali di un’infezione respiratoria sono abbastanza semplici da riconoscere e monitorare:
- Un aumento della tosse o un suo cambiamento qualitativo (tosse grassa vs. tosse stizzosa);
- Un aumento o un cambiamento qualitativo nell’espettorato (più denso, più scuro)
- La comparsa di febbre, più o meno associata a malessere e/o stanchezza
- La comparsa di difficoltà respiratoria (fiato corto) o un suo peggioramento
Altri segni sono forse meno intuitivi, ma sono comunque possibili “spie” di una riacutizzazione in arrivo:
- La comparsa di sangue nell’espettorato (emottisi)
- Un calo significativo del peso corporeo, più o meno associata ad un ridotto appetito
- La comparsa di dolori ossei, articolari o muscolari diffusi
- Cosa faccio se ho questi segni?
In questi casi è sempre utile contattare il Centro FC di riferimento per raccontare ai propri curanti la situazione. È possibile che, in caso la segnalazione sia arrivata in modo tempestivo, l’esacerbazione possa essere gestita a casa mediante un incremento delle aerosolterapie e delle sedute di drenaggio, spesso associati all’avvio di una terapia antibiotica orale/aerosolica.
Può essere necessario anche un controllo in Ospedale, al fine di effettuare gli accertamenti che possono far luce ulteriormente sulla riacutizzazione e sulla sua gravità:
- Esami del sangue per valutazione indici infiammatori
- Spirometria (un calo significativo del FEV1 è un importante indice di riacutizzazione in atto)
- Esami radiologici (Rx/TC torace) alla ricerca di focolai d’infezione polmonare
Sulla base dei risultati della visita e di questi esami più approfonditi, i curanti stabiliranno se è necessario un ricovero per effettuare un ciclo antibiotico endovenoso oppure se l’infezione potrà essere gestita a casa.
L’infezione acuta è, insomma, uno dei più frequenti incidenti che possono capitare ad un ragazzo con Fibrosi Cistica, ma se riconosciuta e trattata in tempo può essere facilmente arginata. Prudenza e tempestività permettono di ridurre almeno in parte le complicazioni acute e le conseguenze respiratorie a lungo termine che ne possono derivare.
La Fibrosi Cistica è contagiosa?
Dott. Federico Cresta – Come di fronte ad ogni grande domanda, anche in questo caso la risposta non è univoca. Certamente chi ha la FC non può “passarla” alla popolazione generale.
Ho un’infezione, o forse no…
Dott. Federico Cresta – La Fibrosi Cistica non è da ritenersi una malattia infettiva, tuttavia pressoché la totalità dei soggetti che ne sono affetti risultano cronicamente colonizzati da batteri nelle vie respiratorie.