DIETISTA, A.O.U. “FEDERICO II” (NAPOLI)
Le donne affette da Fibrosi Cistica possono avere una gravidanza e portarla a termine senza compromettere la funzione respiratoria e lo stato nutrizionale a lungo termine.
Quando si progetta una gravidanza è opportuno parlarne con il medico del Centro di riferimento che illustrerà i possibili rischi, sia per il nascituro che per la salute della mamma.
È importante valutare la possibilità di trasmettere la patologia e per questo è utile che il futuro padre si sottoponga ad un’indagine genetica. Successivamente la donna verrà informata dell’impegno fisico che comporta la gravidanza e la maggiore difficoltà che si potrebbe avere all’adattamento fisiologico della gestazione. Anche dopo il parto l’impegno per l’accudimento di un bambino è notevole ed è per questo che può essere importante pianificare la gravidanza.
In questi anni sono state raccolte numerose evidenze e i dati suggeriscono che le donne ben nutrite e con una buona funzione polmonare hanno un decorso migliore, nello specifico una migliore funzionalità polmonare prima della gravidanza e un suo mantenimento durante tutti i 9 mesi: un BMI compreso tra 19 e 25 Kg/m prima della gravidanza e un aumento fisiologico di peso corporeo di 10 Kg sono gli indici ottimali da ricercare.
Indipendentemente dal livello di funzionalità respiratoria, è necessario predisporre più controlli programmati.
Pianificare la gravidanza potrebbe essere un vantaggio indiscusso, in modo da identificare eventuali carenze nutrizionali e colmarle.
- Valutare i dati antropometrici (peso, altezza e BMI);
- Eseguire un’indagine alimentare accurata per capire l’apporto di macro e micronutrienti;
- Valutare l’assunzione degli enzimi pancreatici per ridurre al minimo il malassorbimento e i sintomi gastrointestinali
- Controllare la glicemia per il rischio aumentato di diabete gestazionale e ottimizzare i controlli in chi già è diabetico;
- Discutere sulla sicurezza alimentare per evitare le tossinfezioni.
Pertanto quello che sembrava anni fa un obiettivo irraggiungibile per molte donne, oggi grazie al miglioramento delle terapie e della gestione delle complicanze della malattia, è stato reso possibile grazie alla pianificazione di un percorso familiare che può comprendere il desiderio di maternità.