Skip to main content

Lo sport e l’attività fisica sono da tempo terapie riconosciute anche dal mondo medico, prevengono l’insorgenza di alcune patologie cardiache (ipertensione) e curano alcune disfunzioni metaboliche (diabete, sindrome metabolica).

La Fibrosi Cistica, pur essendo una patologia multiorgano, compromette maggiormente il polmone: ruba il fiato e il respiro. Proprio per questo pare difficile, se non impossibile, pensare di praticare sport con una patologia che impedisce di respirare bene.

E invece…

L’esercizio fisico deve essere un elemento fisso della cura. Oltre ai normali benefici, aiuta a mantenere la funzionalità dell’apparato respiratorio, a incrementare la densità ossea e a mantenere la forza muscolare.

Sport e attività fisica rappresentano un aiuto prezioso per la terapia in FC, ai pazienti viene spesso consigliato di intraprendere un’adeguata attività fisica da integrare alle diverse terapie farmacologiche e fisioterapiche.

Fare sport fa bene al corpo e anche alla mente. Ecco perché è essenziale avvicinare i bambini, fin da piccoli, allo sport, seguendo i loro desideri e inclinazioni, senza timore, facendosi supportare dal medico.

L’attività fisica e lo sport, che rappresenta dell’attività fisica la modalità più organizzata e disciplinata (di solito più impegnativa), sono sempre raccomandati. Essi mettono in moto una quantità di risorse naturali di cui il bambino dispone e che gli consentono di compensare difetti funzionali anche importanti. L’uso del proprio corpo serve a sviluppare fiducia in se stessi e a costruire un’immagine di sé positiva e socialmente rilevante, a dispetto dei disturbi fisici più o meno importanti che un bambino o un adulto possano eventualmente avere.

Un bambino (o un adulto) con FC deve poter fare tutto quello che si sente, tanto più quello che lo gratifica. Non c’è evidenza che la limitazione dell’attività fisica o la protezione dallo sforzo che alcuni genitori fanno (e talora qualche medico consiglia), serva a rendere il bimbo, ma anche un adulto, più resistente alla malattia, anzi.

Rientra in questa concezione anche l’attività fisica competitiva: il bambino o l’adulto, compete quando se la sente e quando ce la fa. Non c’è alcuna ragione per vietargli di competere.

Qualora ci fossero ragioni fisiche che rendano evidente la difficoltà nel competere, sarà lui stesso a limitarsi, oppure potrà eventualmente essere consigliato a rinunciavi quando la situazione clinica si facesse problematica. Inoltre, sarà per lui meno faticoso decidere di limitarsi se lo si è educato a usare il proprio corpo in assoluta libertà. Magari anche con un’adeguata educazione sportiva.

Lo dimostra e racconta bene Alessandro Gattafoni, che con la LIFC (Lega italiana Fibrosi Cistica), ha voluto sensibilizzare l’opinione pubblica su questa malattia attraverso l’iniziativa “125 miglia per un respiro”.

Cinque tappe in mare su un Kayak e cinque giorni a remare, per ricordare che: “La Fibrosi Cistica è la malattia genetica più diffusa, ma i progressi terapeutici e l’attività fisica possono rappresentare oggi più di una semplice speranza; possono permettere a tanti pazienti e loro familiari di guardare davvero oltre e di realizzare il sogno di una vita normale”. 

Lo sport migliora le prestazioni muscolari e cardiorespiratorie. L’effetto dell’esercizio fisico, infatti, aiuta la rimozione dei secreti bronchiali, riducendo il riassorbimento del sodio e determinando così un muco meno denso e più facile da espettorare.

Inoltre, porta a un maggior drenaggio delle vie aeree, un minor ristagno di muco e di conseguenza una ridotta infiammazione e rischio di infezioni batteriche.

Diversi studi hanno evidenziato che pazienti sottoposti a un programma di allenamento aerobico, con circa 4 sedute di esercizi a settimana, mostrano un miglioramento significativo della percezione della qualità della vita rispetto a pazienti che seguono solo la terapia medica, anche dopo 2 anni di follow-up (Quality of Well Being Scale).

Gli esercizi aerobici sono solitamente più consigliati proprio perché hanno un impatto immediato sull’attività respiratoria. Infatti, sono quelli in cui l’ossigeno gioca un ruolo fondamentale nel rilasciare energia, grazie al metabolismo.

Nuoto, corsa, camminata a passo spedito, ciclismo o cyclette sono esercizi prevalentemente aerobici, in cui l’attività è prolungata nel tempo (bassa potenza per tempi lunghi). Nel corso di questo tipo di attività, i polmoni sono impegnati nel rispondere alle maggiori richieste di ossigeno. Con la maggiore richiesta di ossigeno aumenta la frequenza del respiro e vengono così attivati i volumi polmonari di riserva, che solitamente non vengono usati, durante il riposo o le attività più blande della vita quotidiana.

Ma anche gli esercizi anaerobici (potenza sostenuta per brevi periodi di tempo): pesi o molti degli esercizi con le macchine, che si possono effettuare in palestra, possono svolgere un ruolo importante nel potenziare la massa muscolare.

I benefici che porta lo sport sono dunque tantissimi, anche per chi soffre di FC: lo sport innesca una catena di azioni positive che non possono essere sottovalutate, ma vanno sostenute ed evidenziate.

Articoli correlati