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Con o senza Fibrosi Cistica, nello sforzo fisico si tratta di adattare gradualmente l’intensità e la durata di tale attività alle condizioni generali e alla funzionalità cardio-respiratoria del soggetto.

L’esercizio e l’attività fisica svolti con regolarità sono associati a numerosi benefici fisici e mentali. Chi partecipa a un regolare programma di allenamento riduce gran parte delle cause di mortalità, come il rischio di sviluppare malattie cardiovascolari, ictus, diabete e alcune forme di cancro. L’attività fisica è fortemente raccomandata alle persone con FC, per le quali non è sufficiente avere uno stile di vita attivo, ma l’esercizio deve essere strutturato in base a precise caratteristiche (intensità, frequenza e durata) e allo stato di salute della persona.

Ciò che si raccomanda di fare con il supporto di fisioterapisti esperti in campo respiratorio è un adeguato, graduale e intelligente allenamento allo sforzo fisico, con eventuali controlli di funzionalità cardiopolmonare, almeno nelle fasi iniziali post-trapianto. Non vi sono attività specificamente indicate, salvo che inizialmente si preferiscono attività aerobiche dolci, che via via potranno divenire anche più impegnative.

Solitamente vengono impiegati per valutare i risultati di un programma di allenamento.

Si tratta di prove che valutano la capacità di sostenere uno sforzo, che può essere ridotta quando la funzione polmonare è compromessa, specie se vi è scarso allenamento. Dunque, l’allenamento e un efficace trattamento della compromissione possono migliorare le prestazioni.

Il più usato e il più semplice è il walking test o “test del cammino di 6 minuti”. Si tratta di una prova che valuta la capacità di sostenere uno sforzo. Il soggetto cammina liberamente in ambiente chiuso, di solito un corridoio di almeno 20 metri. Vengono misurati i metri percorsi in 6 minuti. Alla fine del test si può anche misurare la capacità del polmone di introdurre nel sangue una quantità sufficiente di ossigeno (saturimetria cutanea).

Un test più complesso è il cosiddetto shuttle test (test navetta): il soggetto cammina avanti e indietro intorno a due coni posti sul pavimento a una distanza di 9 metri; ad ogni minuto lo sforzo viene aumentato con la guida di una voce registrata su CD. Si conta il numero di giri che il paziente riesce a compiere prima di interrompere l’esercizio. Si misura anche qui la saturazione di ossigeno nonché la frequenza cardiaca raggiunta al momento dell’interruzione.

Fonti

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