15 Gen 2021 Quando mi guardo allo specchio vorrei essere un po’ diversə

di: dott.sse Alessia Grande e Cristiana Risso
Psicologo Clinico e Psicoterapeuta, A.O.U. San Luigi Gonzaga (Torino)
Psicologa e Psicoterapeuta, A.O.U. Città della Salute e della Scienza (Torino)
Le trasformazioni del corpo che prendono forma in adolescenza richiedono sempre un importante lavoro psichico. Quale e perché?
In questa fase di vita, il passato e il futuro acquisiscono significati diversi, a tratti ambivalenti: il desiderio di autonomia e del “nuovo” si accompagnano al timore di inadeguatezza e al bisogno di rassicurazioni. Spesso convivono l’entusiasmo verso il domani e l’incertezza di prospettive. L’adolescente e il giovane adulto, in una fase di vita ‘sensibile’ alle e nelle relazioni con gli altri, possono trovarsi in una condizione faticosa connessa al percepirsi diversi.
- Bisogno di normalità e vissuto di diversità
Mai come in adolescenza è determinante l’esigenza di sentirsi “normali” e ogni semplice, anche solo parziale, diversità viene vista e vissuta come un’imperfezione insostenibile a livello emotivo.
- Cosa cambia con la Fibrosi Cistica?
Il vissuto di “essere diversi” può derivare dai continui controlli medici, dai periodi di ospedalizzazione, dalla necessità di rinunciare o rimandare esperienze sociali e di vita. Spesso questo vissuto deriva anche da un’immagine corporea caratterizzata da eccessiva magrezza e dalla necessità di dover assumere la terapia farmacologica anche in pubblico. Se ci si guarda allo specchio può capitare di voler essere un po’ diversi e per questo spesso si interviene sul proprio corpo alterandolo e modificandolo.
Si pensi, ad esempio, ai piercing, ai tatuaggi o al colore dei capelli. Fintanto che le alterazioni del corpo sono frutto di una scelta personale, siamo all’interno di un percorso di crescita fisiologico, ma quando derivano dalla malattia significa che sono subite passivamente, che non sono state scelte e dunque può essere faticoso, se non a momenti impossibile, accettarle all’interno del proprio sé. Si pensi ad una cicatrice, agli effetti collaterali di alcuni farmaci, ad un catetere venoso centrale a lunga permanenza, caratteristiche di un corpo che possono condurre allo sperimentare sentimenti di vergogna, che possono esporre alla curiosità altrui e alla necessità di raccontare la propria esperienza.
- Perché ci sentiamo brutti?
La società influenza le persone, soprattutto i giovani, con stereotipi sociali che spingono verso un’ideale di bellezza poco realistico e irraggiungibile e questi paragoni fanno sentire inadeguati. I mezzi di comunicazione veicolano rappresentazioni di perfezione corporea: fisici tonici e palestrati sono i modelli attesi e reputati “normali” oltre che scontati. In questo modo è facile che prendano forma diverse emozioni, paura del rifiuto e della non accettazione, senso di inferiorità e stigmatizzazione, accompagnati al desiderio di nascondere il proprio corpo.
- In concreto, cosa succede a chi ha la FC?
Può accadere che problemi e preoccupazioni normalmente vissuti nell’adolescenza appaiano o vengano percepiti ancora più gravi nelle persone con Fibrosi Cistica. Imbarazzo, vergogna e disagio possono far attuare differenti strategie e compromettere una condizione già fragile e vulnerabile.
Non affrontare i problemi, fingere di non essere malati e, rispetto al proprio vissuto corporeo, cercare di mascherare la propria magrezza comportano un dispendio di energie, spesso sterile, il più delle volte controproducente che traghettano verso situazioni complesse e di non facile gestione.
Il desiderio di una maggiore indipendenza può entrare in conflitto con le necessità della condizione clinica: essere guidati, sostenuti oltre che aiutati sia dall’entourage familiare sia sanitario, permette la transizione all’età adulta senza ulteriori pesi e scompensi dal punto di vista psicologico.
- Dov'è la soluzione?
Esser guidati e sostenuti non significa essere controllati e assillati, ma accompagnati con affetto e discrezione, per sapere che non si è soli nel percorso di crescita.
Un’eccessiva attenzione da parte dei genitori in un momento in cui si ricercano autonomia e indipendenza può essere addirittura vissuta come atto umiliante ed è proprio per questo che è importante ristabilire nuovi equilibri e nuove distanze familiari, anche con l’aiuto dei propri curanti.
La percezione del proprio vissuto corporeo può determinare e condizionare in maniera importante la qualità di vita e l’aderenza alle cure. Inoltre, cure, compliance e indice di massa corporea (BMI) sono in stretta correlazione. Allora risulta fondamentale aprire un dialogo sul ‘come ti vedi’, ‘come vorresti vederti’, cosa è possibile offrire’ in ambito dietistico e nutrizionale per supportare ogni persona. Sapere di poter affrontare l’argomento e di poter attuare un confronto e un dialogo nella ricerca di strategie utili non solo fa sentire meno soli, ma crea un aumento dell’autostima nella percezione di sé, una ‘auto-determinazione’, dunque una migliore qualità di vita. Anche la figura dello psicologo in questi casi può essere funzionale, perché può mediare e facilitare la comunicazione, in particolare dei vissuti e dei bisogni più profondi, fra il giovane paziente e i medici rispetto a nuove esigenze e nuove richieste. Sviluppando una buona autostima si impara, inoltre, a gestire il proprio stato di salute in modo maggiormente autonomo e quindi a scegliere le modalità comportamentali più affini alla propria storia di vita, soprattutto in maniera consapevole e adulta.
Devo dire della mia Fibrosi Cistica proprio a tutti?
Dott.sse Alessia Grande e Cristiana Risso - Per rispondere a questa domanda è importante sottolineare sia aspetti di decisione personale che questioni di ordine legislativo.
Il momento della bilancia: che angoscia!
Dott.ssa Assunta Celardo - Il momento del peso può essere angosciante, perché ti senti sotto esame. Provo a spiegarti perché c’è tutta questa attenzione e preoccupazione per il peso corporeo.
Che cosa è una gastrostomia? A cosa serve a chi ha la Fibrosi Cistica?
Dott.ssa Marica Bovio - La gastrostomia è la soluzione più comoda per aumentare la quantità di nutrienti per chi non riesce ad assumere il sufficiente apporto calorico per la via naturale.
L’andamento della mia Fibrosi Cistica dipende anche dalle mutazioni? Cosa mi devo aspettare?
Dott. Federico Cresta - La genetica conta nell’andamento della FC, soprattutto perché alcune terapie sono legate al tipo di mutazione, ma non è tutto. Controlli ed esecuzione delle terapie prescritte sono importanti.
Sinusite, la finestra che guarda il polmone
Dott.ssa Marcella d’Ippolito - Naso spesso congestionato e dolore al viso? Potrebbe essere la sinusite, molto comune in chi ha la Fibrosi Cistica.
Scuola, fisioterapia, controlli… che stress!
Dott.sse Alessia Grande e Cristiana Risso - Sentirsi sotto pressione rispetto ai numerosi impegni ai quali occorre “star dietro” è un vissuto piuttosto normale, ma comunque da affrontare. Vediamo come.
Sesso e fertilità: come cambiano con la Fibrosi Cistica?
Dott. Federico Cresta - Quale giovane non si è posto mille domande su sesso, fertilità e sterilità? Cosa cambia con la FC? Ecco alcune risposte.
Gli strumenti di monitoraggio notturno
Dott.ssa Marica Bovio - A volte mi viene proposto di monitorare la mia respirazione con dei macchinari che spesso devo tenere tutta la notte. Cosa sono queste registrazioni? A cosa servono?
Insufficienza pancreatica: come si manifesta e cosa comporta a livello nutrizionale?
Dott.ssa Assunta Celardo - Circa l’85% dei pazienti con fibrosi cistica presenta insufficienza pancreatica. Ma cosa vuol dire?
Come posso fare la fisioterapia quando sono fuori casa per parecchio tempo?
Dott.ssa Marcella d’Ippolito - La vita frenetica solleva il rischio di trascurare la fisioterapia giornaliera. La soluzione è semplice: la fisioterapia fuori casa.
Quando mi guardo allo specchio vorrei essere un po’ diversə
Dott.sse Alessia Grande e Cristiana Risso - Le trasformazioni del corpo che prendono forma in adolescenza richiedono sempre un importante lavoro psichico. Quale e perché?
Posso accettare una sigaretta?
Dott. Federico Cresta - Fumare, anche una sigaretta ogni tanto, è un vero autogol. Scopriamo i perché dal punto di vista medico.
Perché tossisco molto?
Dott.ssa Marica Bovio - La tosse può essere una buona aiutante nel comprendere se ci sono dei cambiamenti a livello delle vie aeree, ma come? Scopriamolo insieme.
Tutto sulla dieta ipercalorica in Fibrosi Cistica
Dott.ssa Assunta Celardo - Chi ha la FC ha bisogno di una dieta ipercalorica. Nella pratica, cosa vuol dire? Cosa fare per poter raggiungere un peso ottimale? Qual è per me il peso giusto?
La Pep mask, l’alleata dei fisioterapisti
Dott.ssa Marcella d’Ippolito - In questo articolo proverò a descriverti la tecnica di disostruzione più utilizzata in Fibrosi Cistica: la Pep mask!
Le prime esperienze fuori e lontano da casa
Dott.sse Alessia Grande e Cristiana Risso - Viaggiare e vivere delle esperienze lontano da casa è possibile con la Fibrosi Cistica?
Quali sono gli alimenti giusti per me?
Dott.ssa Assunta Celardo - Esistono degli alimenti che devo evitare? Oppure ci sono alimenti che devo preferire?
Come prevenire le infezioni, in particolare durante la stagione invernale?
Dott. Federico Cresta - È noto come durante la stagione invernale siano nettamente più frequenti le infezioni che colpiscono il sistema respiratorio, soprattutto quelle di natura virale.
Terapie aerosolica e drenante: quale la migliore?
Dott.ssa Marcella d’Ippolito - Ogni giorno, da quando hai avuto la diagnosi di Fibrosi Cistica, ti sottoponi a sedute di fisioterapia respiratoria secondo le indicazioni date dei colleghi. Qual è la terapia migliore?
Prelievi e accessi venosi in Fibrosi Cistica: come e perché?
Dott.ssa Marica Bovio - Le risposte a tutte le domande che potrebbero nascere quando ti viene detto che è necessario un prelievo o posizionare un accesso venoso.
Io e gli Altri: amicizie, esperienze sentimentali, follower & co!
Dott.sse Alessia Grande e Cristiana Risso - In adolescenza la costruzione e il mantenimento di rapporti sinceri, profondi, continuativi è un passaggio, a volte, non semplice e lineare.
Devo mangiare quando faccio sport?
Dott.ssa Assunta Celardo - Quanto devo mangiare e soprattutto perché è importante mangiare prima dell’attività fisica?
Il 6MWT… Molto più di una passeggiata!
Dott.ssa Marcella d’Ippolito - Parliamo di attività fisica, in particolare di uno dei test che possono esserti somministrati periodicamente al centro di riferimento: il test del cammino dei 6 minuti.
Che cosa sono i Dispositivi di Protezione Individuali (DPI) e perché usarli?
Dott.ssa Marica Bovio - L'utilizzo dei DPI in Fibrosi Cistica è importante per tutelare la propria salute e quella degli altri.
Mangiare fuori in compagnia di amici si può?
Dott. ssa Assunta Celardo - Ci sono indicazioni diverse da seguire? Come bisogna comportarsi?
Quale sport posso fare?
Dott.ssa Marcella d'Ippolito - Come tutti, anche chi ha la Fibrosi Cistica trova benefici nell'attività fisica, perfettamente integrabile con la fisioterapia respiratoria per un miglioramento del benessere psicofisico.
Fibrosi Cistica e social network: utilizzo, ruolo e… pericoli
Dott.sse Alessia Grande e Cristiana Risso - Il bisogno di socializzazione di ognuno trasportato nel mondo web permette di viverne in modo intenso e significativo tutti gli aspetti positivi.
Migliore amico o acerrimo nemico? In cosa mi può aiutare?
Dott.ssa Marcella d’Ippolito - Il fisioterapista è una delle figure professionali che fa parte del team multidisciplinare di un Centro di cura per la Fibrosi Cistica. Ecco il suo ruolo nel dettaglio.
Digital health e telemedicina: posso davvero fare visite a distanza?
Dott. Federico Cresta - Negli ultimi mesi abbiamo tutti vissuto una fase di radicale cambiamento delle nostre abitudini, in cui si è reso sempre più necessario “gestire a distanza” molti aspetti della vita quotidiana.
Cosa signica essere “compliante” con la terapia? E perché dovrei esserlo?
Dott. ssa Marica Bovio - Compliante è una parola che deriva dalla parola inglese compliant, che può essere tradotto con 'essere rispettoso' oppure “essere conforme” a qualcosa.
La comunicazione in ospedale
Dott.sse Alessia Grande e Cristiana Risso - La comunicazione ha diverse sfaccettature. Quando comunichi con lo staff del Centro e ospedaliero puoi tenerne conto, per stabilire una relazione che ti valorizzi come persona.
Inizia il caldo: attenzione a disidratazione e perdita di sali
Dott.ssa Assunta Celardo - Ecco che con l’estate inizia il periodo più caldo dell’anno, quindi bisogna fare i conti con il rischio di disidratarsi.
Il “mettere in comune” della comunicazione
Dott.sse Alessia Grande e Cristiana Risso - La comunicazione ha diverse sfaccettature. Pensare che questa si riduca solo a uno scambio di informazioni accende il rischio di sottovalutarne altri aspetti importanti.
L’alimentazione in fibrosi cistica: vero e falso
Dott.ssa Assunta Celardo - Sono tanti i dubbi che abbiamo, anche per quanto riguarda l'alimentazione e le supplementazioni.
Perché anche l’attività fisica?
Dott.ssa Marcella d’Ippolito - Il ruolo dell’esercizio fisico nel trattamento della Fibrosi Cistica ha ricevuto una crescente attenzione negli ultimi 15-20 anni e oggi viene raccomandato a tutti, per uno stile di vita sano.
Corrette abitudini alimentari ai tempi del Covid-19
Dott.ssa Assunta Celardo - La nostra routine è stata sconvolta da questa pandemia, ma basta poco per non fare scelte alimentari sbagliate seguendo dei semplici consigli.
È tempo di… disinfettare!
Dott.ssa Marcella d’Ippolito - Finita la fisioterapia? È il momento di disinfettare i presidi fisioterapici: noioso, ma importante, per ridurre il rischio di contaminazione.
Reazioni emotive in tempo di Coronavirus
Dott.sse Alessia Grande e Cristiana Risso - Durante una pandemia è facile sperimentare delle reazioni emotive potenzialmente dannose per il nostro benessere, perciò è importante avere cura della nostra salute mentale.
Fibrosi cistica e Covid-19: il punto di vista del clinico
Dott. Federico Cresta - Che impatto ha avuto il Covid-19 sulle persone con Fibrosi Cistica? Chi ha la FC dovrebbe seguire delle indicazioni particolari?