23 Ott 2020 Io e gli Altri: amicizie, esperienze sentimentali, follower & co!

di: dott.sse Alessia Grande e Cristiana Risso
Psicologo Clinico e Psicoterapeuta, A.O.U. San Luigi Gonzaga (Torino)
Psicologa e Psicoterapeuta, A.O.U. Città della Salute e della Scienza (Torino)
In adolescenza la costruzione e il mantenimento di rapporti sinceri, profondi, continuativi è un passaggio, a volte, non semplice e lineare.
Rappresenta un compito, insieme ad altri, importante. In alcuni casi, ci si trova di fronte ad amicizie di lunga data: “Siamo compagni dalla scuola materna… ci conosciamo da dieci anni!!” che proseguono nel tempo, oppure si spezzano e si perdono a causa di crisi e conflitti generati da differenti stili di vita, esperienze, incomprensioni. Capire i motivi che hanno portato alla rottura, riflettere sulle proprie – ed altrui – responsabilità ed elaborare il dolore, la rabbia, la nostalgia: questo è il modo che permetterà di aprirsi a nuove relazioni e, soprattutto, liberarsi dagli ‘scheletri’ del passato. Fino alla pubertà gli spazi di socializzazione sono quelli “offerti” dai genitori o dalla scuola che, spesso, sorvegliano, selezionano, indirizzano e controllano la qualità degli incontri e delle esperienze. Il vero gruppo “creato” dall’adolescente è invece il gruppo spontaneo, che si organizza secondo scelte che delineano un campo, nello stesso tempo definito e mobile, dove chiusure e aperture al nuovo e ai nuovi componenti si alternano. È un gruppo diverso dai gruppi strutturati, come la classe o gruppi sportivi, anche se può nascere da incontri che avvengono in quegli ambiti.
Il gruppo, quindi, assume un significato di superamento dell’essere bambini, diventa luogo di sicurezza affettiva, di intense esperienze emotive, di costruzione di una nuova identità, oltre che di scambi.
- Ma tu quanti “amici” hai? Quanti “like” hai?
Il quadro si arricchisce di una maggior complessità, poiché in tale panorama si collocano anche, e soprattutto, i social network. Infatti, è sempre più comune affidarsi a Facebook, Instagram, YouTube e altri social per intrecciare relazioni sociali. Frequente che tali “contatti” generino delusione, frustrazione o rabbia, a causa dell’assenza di un approccio diretto e autentico, fondato sulla comunicazione empatica e non verbale. Ci troviamo di fronte a giovani che desiderano aumentare il numero di conoscenti, di “amicizie”, riprendendo il termine di FB, creando rapidamente una notevole, ma spesso solo apparente, vicinanza. Proprio perché il mezzo stesso non consente altro. Ciò potrebbe avere significative ricadute e ripercussioni nell’affinamento delle abilità sociali e relazionali, complicando non poco i rapporti umani “faccia a faccia”, in cui il tempo condiviso, l’intimità profonda, la confidenza, il contatto emotivo e l’empatia non vengono vissuti, rischiando di diventare incapaci di stare in un’autentica relazione, soddisfacente e protettiva. Ciò riguarda sia le amicizie sia gli amori: nascono, si coltivano, si allontanano, finiscono, si riprendono, tutto questo sottoposto al filtro della “tecnologia”. Oggi possiamo vederci, parlarci, giocare insieme, ma la rete non è la realtà e il nostro cervello viene inconsapevolmente “ingannato”: l’azione virtuale regala soddisfazioni apparentemente “confrontabili” a quella dell’azione concreta e, soddisfatta la necessità, l’azione si interrompe. La differenza però esiste: nel mondo reale le azioni e le relazioni hanno, spesso, conseguenze profonde e tangibili, non nascondibili “in un clic”. Il mondo reale quindi non va “dimenticato”, soprattutto in ambito interpersonale.
- E in classe?
La scuola rappresenta un luogo in cui i bambini prima, gli adolescenti in seguito, imparano a relazionarsi con i loro pari: è scuola non solo di apprendimento nozioni, ma anche di relazioni. Le esperienze vissute possono essere le più disparate, a seconda del gruppo classe che si incontra, oltre che delle proprie caratteristiche di personalità. Può capitare che, a causa di pregiudizi, stereotipi, o difficoltà comportamentali, si verifichino atteggiamenti di aggressività e violenza (momentanei o prolungati, come nel bullismo) nei confronti di compagni ritenuti più deboli, problematici, solitari. In circostanze più positive può invece capitare di poter coltivare amicizie sincere e durature. Le relazioni condizionano l’ambiente e l’ambiente condiziona le relazioni, in scambi bidirezionali. Sicuramente la scuola offre delle opportunità diverse per conoscersi, condividere esperienze che rafforzano i rapporti e che possono renderli speciali: gite, escursioni, viaggi, allontanano dalla famiglia e avvicinano ai pari, facendo assaporare il piacere dello stare insieme.
- Aggiungiamo ancora un tassello: “Volevo dirti che...”
Quando un ragazzo è affetto da una patologia esteticamente invisibile, come la Fibrosi Cistica, prendono forma molti interrogativi all’interno di un rapporto di amicizia o sentimentale: “Devo dirgli che sono malato? Me la sento? Come glielo spiego? Posso fidarmi degli altri o lo andranno a dire a tutti?” A queste domande non seguono risposte uguali per tutti: non c’è una risposta univoca e che vada sempre bene!
Ognuno, in quanto persona e soggetto, deve agire a seconda delle proprie sensibilità, aspettative e caratteristiche di temperamento, nel rispetto dei tempi e dei modi più funzionali e adeguati per sé.
Qualcuno fa della malattia il proprio biglietto da visita: “Quando conosco qualcuno, un amica o un fidanzato, la prima cosa che deve sapere di me è che ho la Fibrosi Cistica e di cosa si tratta. Io non sono solo la mia malattia, ma comunque essa è parte fondamentale di me…” Altre persone, invece, preferiscono non parlarne, non almeno in prima battuta: “Non voglio essere compatito o considerato diverso, né sentirmi in dovere di dare spiegazioni. Ho diritto alla mia privacy, no? Certo, alle amiche più strette qualcosa ho detto”. Nessuno deve sentirsi obbligato a svelare contenuti di sé, ma neanche è funzionale pensare di tener nascosta una parte della propria vita nel lungo periodo. Avere qualcuno, oltre ai familiari, su cui fare affidamento nei momenti di maggior vulnerabilità, di cui fidarsi, può essere una grande risorsa. Ognuno di noi affronta dei momenti di difficoltà importanti nella propria vita e poterne parlare con una persona che, per affinità, ci è vicina aiuta sia a sentirsi meno soli, sia capaci di affrontare le situazioni. Poter parlare con un coetaneo delle preoccupazioni legate alla propria salute, farsi accompagnare ad una visita di controllo o ricevere visite durante i giorni di un ricovero possono essere momenti fortemente terapeutici, perché densi di vicinanza emotiva! Svelarsi non solo sotto le vesti di studente, giocatore di calcio, figlio, amico di, ma anche di malato e paziente, mette nelle condizioni di essere capito, aiutato e coinvolto con modalità più adeguate. Queste decisioni non sono facili da prendere, a volte possono esporre a dubbi, timori, delusioni e richiedono un percorso fatto di “tanti scalini” all’interno dei quali l’equipe curante, in particolare lo psicologo del Centro, può accompagnare verso la scelta più consona e che farà emotivamente stare meglio.
Fonti
- Catastini, P. (Ed.). (2019). Aspetti psicologici e clinici della malattia cronica: La presa in carico del paziente affetto da fibrosi cistica nelle varie fasi della vita. FrancoAngeli.
Devo dire della mia Fibrosi Cistica proprio a tutti?
Dott.sse Alessia Grande e Cristiana Risso - Per rispondere a questa domanda è importante sottolineare sia aspetti di decisione personale che questioni di ordine legislativo.
Il momento della bilancia: che angoscia!
Dott.ssa Assunta Celardo - Il momento del peso può essere angosciante, perché ti senti sotto esame. Provo a spiegarti perché c’è tutta questa attenzione e preoccupazione per il peso corporeo.
Che cosa è una gastrostomia? A cosa serve a chi ha la Fibrosi Cistica?
Dott.ssa Marica Bovio - La gastrostomia è la soluzione più comoda per aumentare la quantità di nutrienti per chi non riesce ad assumere il sufficiente apporto calorico per la via naturale.
L’andamento della mia Fibrosi Cistica dipende anche dalle mutazioni? Cosa mi devo aspettare?
Dott. Federico Cresta - La genetica conta nell’andamento della FC, soprattutto perché alcune terapie sono legate al tipo di mutazione, ma non è tutto. Controlli ed esecuzione delle terapie prescritte sono importanti.
Sinusite, la finestra che guarda il polmone
Dott.ssa Marcella d’Ippolito - Naso spesso congestionato e dolore al viso? Potrebbe essere la sinusite, molto comune in chi ha la Fibrosi Cistica.
Scuola, fisioterapia, controlli… che stress!
Dott.sse Alessia Grande e Cristiana Risso - Sentirsi sotto pressione rispetto ai numerosi impegni ai quali occorre “star dietro” è un vissuto piuttosto normale, ma comunque da affrontare. Vediamo come.
Sesso e fertilità: come cambiano con la Fibrosi Cistica?
Dott. Federico Cresta - Quale giovane non si è posto mille domande su sesso, fertilità e sterilità? Cosa cambia con la FC? Ecco alcune risposte.
Gli strumenti di monitoraggio notturno
Dott.ssa Marica Bovio - A volte mi viene proposto di monitorare la mia respirazione con dei macchinari che spesso devo tenere tutta la notte. Cosa sono queste registrazioni? A cosa servono?
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Dott.ssa Assunta Celardo - Circa l’85% dei pazienti con fibrosi cistica presenta insufficienza pancreatica. Ma cosa vuol dire?
Come posso fare la fisioterapia quando sono fuori casa per parecchio tempo?
Dott.ssa Marcella d’Ippolito - La vita frenetica solleva il rischio di trascurare la fisioterapia giornaliera. La soluzione è semplice: la fisioterapia fuori casa.
Quando mi guardo allo specchio vorrei essere un po’ diversə
Dott.sse Alessia Grande e Cristiana Risso - Le trasformazioni del corpo che prendono forma in adolescenza richiedono sempre un importante lavoro psichico. Quale e perché?
Posso accettare una sigaretta?
Dott. Federico Cresta - Fumare, anche una sigaretta ogni tanto, è un vero autogol. Scopriamo i perché dal punto di vista medico.
Perché tossisco molto?
Dott.ssa Marica Bovio - La tosse può essere una buona aiutante nel comprendere se ci sono dei cambiamenti a livello delle vie aeree, ma come? Scopriamolo insieme.
Tutto sulla dieta ipercalorica in Fibrosi Cistica
Dott.ssa Assunta Celardo - Chi ha la FC ha bisogno di una dieta ipercalorica. Nella pratica, cosa vuol dire? Cosa fare per poter raggiungere un peso ottimale? Qual è per me il peso giusto?
La Pep mask, l’alleata dei fisioterapisti
Dott.ssa Marcella d’Ippolito - In questo articolo proverò a descriverti la tecnica di disostruzione più utilizzata in Fibrosi Cistica: la Pep mask!
Le prime esperienze fuori e lontano da casa
Dott.sse Alessia Grande e Cristiana Risso - Viaggiare e vivere delle esperienze lontano da casa è possibile con la Fibrosi Cistica?
Quali sono gli alimenti giusti per me?
Dott.ssa Assunta Celardo - Esistono degli alimenti che devo evitare? Oppure ci sono alimenti che devo preferire?
Come prevenire le infezioni, in particolare durante la stagione invernale?
Dott. Federico Cresta - È noto come durante la stagione invernale siano nettamente più frequenti le infezioni che colpiscono il sistema respiratorio, soprattutto quelle di natura virale.
Terapie aerosolica e drenante: quale la migliore?
Dott.ssa Marcella d’Ippolito - Ogni giorno, da quando hai avuto la diagnosi di Fibrosi Cistica, ti sottoponi a sedute di fisioterapia respiratoria secondo le indicazioni date dei colleghi. Qual è la terapia migliore?
Prelievi e accessi venosi in Fibrosi Cistica: come e perché?
Dott.ssa Marica Bovio - Le risposte a tutte le domande che potrebbero nascere quando ti viene detto che è necessario un prelievo o posizionare un accesso venoso.
Io e gli Altri: amicizie, esperienze sentimentali, follower & co!
Dott.sse Alessia Grande e Cristiana Risso - In adolescenza la costruzione e il mantenimento di rapporti sinceri, profondi, continuativi è un passaggio, a volte, non semplice e lineare.
Devo mangiare quando faccio sport?
Dott.ssa Assunta Celardo - Quanto devo mangiare e soprattutto perché è importante mangiare prima dell’attività fisica?
Il 6MWT… Molto più di una passeggiata!
Dott.ssa Marcella d’Ippolito - Parliamo di attività fisica, in particolare di uno dei test che possono esserti somministrati periodicamente al centro di riferimento: il test del cammino dei 6 minuti.
Che cosa sono i Dispositivi di Protezione Individuali (DPI) e perché usarli?
Dott.ssa Marica Bovio - L'utilizzo dei DPI in Fibrosi Cistica è importante per tutelare la propria salute e quella degli altri.
Mangiare fuori in compagnia di amici si può?
Dott. ssa Assunta Celardo - Ci sono indicazioni diverse da seguire? Come bisogna comportarsi?
Quale sport posso fare?
Dott.ssa Marcella d'Ippolito - Come tutti, anche chi ha la Fibrosi Cistica trova benefici nell'attività fisica, perfettamente integrabile con la fisioterapia respiratoria per un miglioramento del benessere psicofisico.
Fibrosi Cistica e social network: utilizzo, ruolo e… pericoli
Dott.sse Alessia Grande e Cristiana Risso - Il bisogno di socializzazione di ognuno trasportato nel mondo web permette di viverne in modo intenso e significativo tutti gli aspetti positivi.
Migliore amico o acerrimo nemico? In cosa mi può aiutare?
Dott.ssa Marcella d’Ippolito - Il fisioterapista è una delle figure professionali che fa parte del team multidisciplinare di un Centro di cura per la Fibrosi Cistica. Ecco il suo ruolo nel dettaglio.
Digital health e telemedicina: posso davvero fare visite a distanza?
Dott. Federico Cresta - Negli ultimi mesi abbiamo tutti vissuto una fase di radicale cambiamento delle nostre abitudini, in cui si è reso sempre più necessario “gestire a distanza” molti aspetti della vita quotidiana.
Cosa signica essere “compliante” con la terapia? E perché dovrei esserlo?
Dott. ssa Marica Bovio - Compliante è una parola che deriva dalla parola inglese compliant, che può essere tradotto con 'essere rispettoso' oppure “essere conforme” a qualcosa.
La comunicazione in ospedale
Dott.sse Alessia Grande e Cristiana Risso - La comunicazione ha diverse sfaccettature. Quando comunichi con lo staff del Centro e ospedaliero puoi tenerne conto, per stabilire una relazione che ti valorizzi come persona.
Inizia il caldo: attenzione a disidratazione e perdita di sali
Dott.ssa Assunta Celardo - Ecco che con l’estate inizia il periodo più caldo dell’anno, quindi bisogna fare i conti con il rischio di disidratarsi.
Il “mettere in comune” della comunicazione
Dott.sse Alessia Grande e Cristiana Risso - La comunicazione ha diverse sfaccettature. Pensare che questa si riduca solo a uno scambio di informazioni accende il rischio di sottovalutarne altri aspetti importanti.
L’alimentazione in fibrosi cistica: vero e falso
Dott.ssa Assunta Celardo - Sono tanti i dubbi che abbiamo, anche per quanto riguarda l'alimentazione e le supplementazioni.
Perché anche l’attività fisica?
Dott.ssa Marcella d’Ippolito - Il ruolo dell’esercizio fisico nel trattamento della Fibrosi Cistica ha ricevuto una crescente attenzione negli ultimi 15-20 anni e oggi viene raccomandato a tutti, per uno stile di vita sano.
Corrette abitudini alimentari ai tempi del Covid-19
Dott.ssa Assunta Celardo - La nostra routine è stata sconvolta da questa pandemia, ma basta poco per non fare scelte alimentari sbagliate seguendo dei semplici consigli.
È tempo di… disinfettare!
Dott.ssa Marcella d’Ippolito - Finita la fisioterapia? È il momento di disinfettare i presidi fisioterapici: noioso, ma importante, per ridurre il rischio di contaminazione.
Reazioni emotive in tempo di Coronavirus
Dott.sse Alessia Grande e Cristiana Risso - Durante una pandemia è facile sperimentare delle reazioni emotive potenzialmente dannose per il nostro benessere, perciò è importante avere cura della nostra salute mentale.
Fibrosi cistica e Covid-19: il punto di vista del clinico
Dott. Federico Cresta - Che impatto ha avuto il Covid-19 sulle persone con Fibrosi Cistica? Chi ha la FC dovrebbe seguire delle indicazioni particolari?